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Il moto di rivoluzione della terra è quello che il
nostro pianeta compie girando intorno al sole, da ovest verso est. Cioè
immaginando il sole di fronte a noi, noi stesi, con la testa rivolta a
nord, la Terra gira verso il nostro braccio destro. Con questo movimento la terra
effettua un'orbita ellittica (detta eclittica) di cui il Sole occupa uno dei due
fuochi, inoltre la Terra varia continuamente la sua distanza rispetto il
Sole. Il punto
più vicino al Sole è detto perielio mentre il più lontano è detto
afelio.
Il periodo di tempo impiegato dalla Terra per compiere una rivoluzione completa,
cioè un giro completo intorno al Sole e tornare dov'era, dura 365 giorni 5 ore 48 minuti e 46 secondi.
Per effetto del moto di rivoluzione e a causa dell'asse terrestre
inclinato (l'asse terrestre é inclinato di 66°33’ rispetto al piano dell'orbita
e di 23°27’ rispetto alla normale a tale piano) accade il susseguirsi
delle stagioni astronomiche: primavera, estate, autunno e inverno.
La terra in questo
suo moto intorno al Sole,
viene a trovarsi quindi in quattro posizioni particolari nei giorni che
determinano l'inizio delle stagioni astronomiche. Vediamole in
dettaglio, ricordando che indichiamo con "equatore" il piano tangente la
Terra all'equatore, cioè in pratica la superficie terrestre
all'equatore:
Il 20 marzo i raggi del sole colpiscono
perpendicolarmente l’equatore (il sole è allo zenit sull’Equatore)
illuminando tutto il globo allo stesso modo:
è l’equinozio di primavera, cioè il giorno in cui il dì e la
notte hanno la stessa durata.
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solstizio d'estate
(21 giugno: inizio dell'estate)
Il 21 giugno i raggi solari colpiscono perpendicolarmente il
Tropico del Cancro (emisfero boreale - il Sole è allo Zenit sul Tropico del Cancro) e così i raggi ci arrivano perpendicolari
determinando l’estate, al nord nell'emisfero boreale, e l’inverno
al sud nell’emisfero australe.
È il solstizio d’estate: nell'emisfero boreale è il dì più lungo, con la notte più breve.
Tutti i punti a Nord dell'Equatore restano per un tratto più lungo nella parte illuminata e quelli a Sud dell'Equatore rimangono per un
tratto più lungo nella parte oscura. Di conseguenza, solo all'Equatore si hanno 12 ore di luce e 12 di buio,
mentre nell'emisfero settentrionale la durata del di è maggiore di quella della notte e nell'emisfero meridionale è minore,
e la differenza di durata aumenta con l'aumentare della latitudine; i luoghi compresi fra il Circolo polare artico
ed il Polo nord, cioè nella calotta artica, restano illuminati durante tutta la rotazione terrestre,
mentre quelli della calotta antartica (tra il Circolo polare antartico ed il Polo sud) restano nel frattempo al buio.
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equinozio d'autunno (23 settembre: inizio dell'autunno)
Il
23 settembre i raggi del sole colpiscono
perpendicolarmente l’equatore illuminando tutto il globo allo
stesso modo (il sole è allo zenit sull’Equatore):
è l’equinozio d’autunno, cioè il giorno in cui il dì e la
notte hanno la stessa (equi) durata.
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solstizio d'inverno (21 dicembre: inizio inverno)
Il
21 dicembre il sole raggiunge perpendicolarmente il tropico
del Capricorno emisfero australe), determinandone l’estate nell' emisfero sud, e l’inverno,
nell'emisfero boreale. E' l’opposto del 21 giugno: è il solstizio d’inverno (la notte più lunga e il
dì più breve -nell'emisfero boreale-). Si hanno condizioni opposte
al solstizio d'estate: il dì viene ad essere più lungo della notte nell'emisfero meridionale e
più corto in quello settentrionale; completamente illuminata è la calotta antartica, completamente nell'oscurità
quella artica.
A causa della diversa velocità della Terra
sull'orbita (maggiore al perielio e minore all'afelio), le stagioni astronomiche non hanno tutte
la stessa durata: nell'emisfero boreale abbiamo complessivamente un semestre caldo (primaveraestate) più lungo di circa 7 giorni e
6 ore del semestre freddo (autunno-inverno) ed il contrario si ha nell'emisfero australe.
Il maggior riscaldamento del nostro pianeta nella
stagione estiva non dipende dalla distanza,
ma dall'angolo d'incidenza con cui i raggi solari colpiscono la superficie e che ammonta in estate a circa 70°
e d'inverno a circa 23°.
Le massime temperature non si registrano in Giugno, quando i raggi solari colpiscono la Terra più direttamente, bensì in Luglio ed
in Agosto, fatto comunque spiegabile
con l'idrosfera, la massa liquida del nostro pianeta, che praticamente costituisce un gigantesco accumulatore di calore.
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